lunedì 2 marzo 2009

Tradimento



Mentre stava camminando nelle strade di Botafogo, Gloria pensava alla vita.
Si sentiva sollevata e felice. Aveva lasciato Claudio da pochi minuti e già ne sentiva la mancanza. Al principio pensava che non sarebbe andata avanti. Avevano gusti tanto differenti. A lui piaceva ballare, a lei leggere, lei voleva innamorarsi e lui non sapeva quello che voleva. Ma ambedue adoravano il sesso.
Questo fu il punto decisivo della relazione. Gloria non si era mai innamorata di un uomo “mignon” fino a conoscere Claudio. Basso, magro e perfetto sotto tutti gli aspetti. L’apparente delicatezza del fidanzato la lasciava pazza di desiderio.

Letteralmente, desiderava divorarlo totalmente. Era appassionata. Gambe, culo, seno e cosce in abbondanza componevano la prosperosa bassina.
Allegra e molto divertente, per di più con un immenso appetito di tiri mancini. Decise di tornare indietro.
Avrebbe fatto una sorpresa e si sarebbe tolta il dubbio che gli stava in gola. Claudio aveva praticamente collocato Gloria fuori dell’ appartamento.

Il portinaio già la conosceva e lei salì senza essere annunciata. Suonò il campanello insistentemente. Niente. Telefonò e udì il cellulare squillare.
Suonò fino all’esasperazione. La porta semiaperta, l’innamorato con l’ espressione di colpa, fingendo stupore:


-Amore, cos’è successo? Stavo dormendo.

-Perché non mi lasci entrare?

-Aspetta un momento, scendiamo a parlare.

-Penso che sia meglio che tu apra e io entri, i vicini stanno già aspettando il casino.


Dalla porta semiaperta vide una donna spaventata tentando di nascondersi in veranda. Non c’era stato niente che giustificasse il tradimento. L’ altra era una persona comune,senza stile e anche bruttina:

-Manda questa troia via di qui, cinque minuti e sto già contando.

L’ altra uscì frettolosamente, completamente in disordine. Claudio molto nervoso e impacciato non si aspettava questa reazione:

-E adesso, Gloria? Vergogna! Spiando per la lente della porta.

-Spiritoso, quando fai le tue scemenze non pensi che potrebbe succedere? Da dove è uscita questa cosa? E’ la tua donna di servizio? Quella a ore che non hai mai voluto che conoscessi?

-No. Era soltanto una amica che mi è venuta a trovare, Tu vedi malignità in tutto, non si riesce neanche a spiegare.

-Lei era nella Jacuzzi con te. Il pavimento è tutto allagato. I capelli della troietta hanno lasciato la scia in salotto. Bugiardo! Non capisco. Perché questa necessità di tradimento?

-Non riesco a spiegare. L’ho conosciuta nella scuola di ballo. Una ragazzina interessante, è venuta per parlare e mi ha chiesto di provare l’ idromassaggio.

-E tu non hai potuto negarglielo alla poverina. Capisco… Sai cosa c’è di peggio? Non ho ancora fatto con te la metà di ciò che avevo volontà di fare sai? Questa insicurezza, sempre diffidente, i tuoi timori…..


Claudio era molto simpatico. Attraeva le donne come una ciotola di miele. Era premuroso e stimolava quell’istinto di protezione a tutte senza dimostrare di esserne però sguarnito.

-Tu sei un’impostore della peggior specie. Tu, per me, sei morto.

-Non sono morto, sono qui. Puoi urlare, insultarmi, fallo dai. Merito di ascoltare le cose peggiori. Ma prima spiegami questa storia delle tue volontà represse.

-Adesso non mi interessa più. E’ tardi. Non voglio fare più niente.

-Ma forse, chissà, è questo che mancava. Non abbiamo mai parlato di questa cosa.

-Guarda qui, non ti è mai importato e per me non sarebbe brutto.

-Ma non era bello. Che cosa mancava?

- Ah, Claudio. Mancava più aggressività. Tu mi tratti come una principessa delicata, mi piace il sesso più selvaggio, capisci?

-Spiegati meglio, sta cominciando a essere interessante.

-Tipo, tu essere più autoritario, dominarmi. Mi piace sentirmi sottomessa.

-Dai togliti i vestiti. Ti farò vedere che cosa piace anche a me.


Gloria era furiosa. E molto eccitata. Neanche tolse il vestito e si sentì abbracciata forte. Le mani di Claudio scendevano sul suo corpo stringendo la sua pelle. Il bacio fu penetrante, lungo, percorrendo le bocche affrettatamente. Bacio madido, delizioso, la lingua toccando il palato con dolcezza.
Spudorato aprì il pube. Strinse il clitoride tra le dita domando un gemito acuto, trattenuto dalla bocca che mordicchiava. Labbra, viso, collo, seno…
Gloria strinse il pene turgido dell’ innamorato con voglia, Sentì che fremeva pieno di desiderio. Fu forzata a scendere e sentì il cazzo che gli riempì la gola.Bloccata quasi soffocò con lo sforzo di continuare i movimenti.

Praticamente si trascinarono fino al tappeto del salotto in un continuo di succhiotti e morditine. Avevano perso l’ inibizione, rimaneva l’ istinto.
Claudio prese il vibratore. Cominciò ad usarlo sulla donna in tutte le maniere. Alternava il giocattolino con la lingua e le dita. Gloria era in cielo. Mai era venuta tanto:


-Non sapevo che ce l’ avevi Claudio, perché non l’abbiamo mai usato?

-Non so, pensavo che non avresti capito.


Per la prima volta un anale insieme al vibratore nella frequenza massima infilato nella vagina. Sculacciate sul culo contratto. Gloria gemette, piena di piacere:

-Era questo che volevi? Parla, mia cagna in calore, mia cagna eccitante…

Le prime parolacce e maltrattamenti avevano avuto effetto. La coppia finalmente era riuscita a liberare i desideri. Praticarono tutte le possibilità, senza censura o razionalità.
Gloria vide l’ innamorato esausto e distrutto. Non si sarebbe svegliato tanto presto, e quando lo avrebbe fatto lei sarebbe stata lontana. Quella scopata era soltanto per fargli sentire ciò che aveva perso.

A parte l’amore, si sentiva umiliata per il tradimento e immaginerebbe di essere sempre ingannata. Chiuse l’uscio dell’ appartamento sbattendo con forza ed uscì per non tornare mai più.
All’ ultimo istante decise di prendere il vibratore … Le era piaciuto tanto.



Giselle Sato- ( Trad. Maurizio Gennari)
Testo Originale: dal libro "Meninas Malvadas"

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