lunedì 2 marzo 2009

La figlia della perpetua e i suoi peccati



UNO


Dopo la morte della madre, viveva turbata dalla paura. Sentiva il fardello dei peccati chel’opprimeva. Le iettature della defunta Carola.
Durante la Messa del settimo giorno, riunì le forze e si avvicinò al confessionale.
Tremava, il fazzoletto sulla testa asciugava il continuo gocciolio di sudore .
Rinunciò.
Nella stessa notte, il casino festeggiò il ritorno di “Maria la Bocchinara”

DUE

Là durante la Messa della domenica. Sull’ inginocchiatoio pregava chiedendo perdono.
Usciva allegra e confortata.
Un giorno il parroco perse la pazienza:

- Ma non ti vergogni? Lo sai che andrai all’ inferno se continuerai con questa vita?

- Mi sottometto a João Capeta e a Zé Diabo , lavoro solo con cose sporche. Neanche da morta riuscirò a stare in pace?

TRE

C’ è una cosa che non ammetto: -Niente come ahi Mio Dio,… ahi Mio Dio,…. ahi Mio Dio!



Giselle Sato (Trad. Maurizio Gennari)
Testo Originale: A filha da Carola es seus pecados

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